Basket / Serie A
Estra, Ceron si presenta: «Situazione complicata, ma vedo le facce giuste»

Il tesserato in extremis Marco Ceron racconta i suoi primi giorni con l’Estra Pistoia: «Vedo un gruppo che non si vuole arrendere»
Nonostante la situazione in casa Pistoia Basket rimanga drammaticamente incerta, la vittoria dell’Estra a Napoli ha rappresentato una piccola luce nel tunnel che i colori biancorossi hanno imboccato. E tra i volti dell’impresa c’è anche quello di Marco Ceron, tesserato in extremis per consentire alla squadra di scendere in campo con sei italiani a referto ed evitare l’ormai scampata multa di 50.000 euro. L’ex Chiusi è stato sicuramente tra i protagonisti del successo, con la sua immediata disponibilità nei confronti dei nuovi compagni. Adesso, con la sua presentazione ai microfoni, è il momento di parlare di come ha vissuto questa prima settimana da giocatore di Pistoia.
«Sappiamo che la situazione è complicata, ma io sto facendo la cosa che per me è più bella, ossia giocare a pallacanestro. L’obiettivo è pensare al campo e rimanere concentrati su ciò che dobbiamo fare. L’esordio a Napoli? Stiamo giocando per una città che merita ogni sacrificio e che non ci ha fatto mancare il proprio affetto. Per quanto riguarda il debutto, come ci ha detto il coach, abbiamo usato la rabbia per unirci maggiormente e per portare a casa la gara».
Ovviamente il momento rimane complicato, con una squadra che ancora rimane aperta a nuove uscite ed ulteriori cambiamenti. Ecco però che l’atteggiamento di Ceron entra in gioco, così come un gruppo che, dopo aver toccato il fondo, adesso ha come unico obiettivo quello di onorare l’impegno fino in fondo, aldilà di quello che sarà.
«Il momento di difficoltà rimane: è complicato arrivare in palestra e non sapere neanche chi ci sarà e chi non ci sarà, non riuscendo poi neanche ad allenarsi in cinque contro cinque. Ho trovato un gruppo bello unito: c’è stato uno scatto, ci siamo guardati e siamo andati insieme a giocare. Abbiamo la mente sgombra e anche il supporto di tutti: dobbiamo vivere questi mesi con la fame di dimostrare quanto ci teniamo e con la spensieratezza di chi scende in campo per vedere quello che succede. A Napoli erano i nostri avversari ad avere tutta la pressione: noi ci siamo posti solo l’obiettivo di rimanere in partita. Avere persone come Della Rosa, Saccaggi e Benetti che ti comunicano l’importanza di indossare la maglia dell’Estra Pistoia mi ha sicuramente facilitato».
Questo è e sarà anche il segreto delle prossime dieci partite, con la consapevolezza di avere poche speranze ma anche con la voglia di lottare fino alla fine. Una voglia figlia dell’orgoglio e, come anche nel caso di Ceron, di mettersi alle spalle un periodo estremamente difficile. Ecco dunque che Pistoia è diventata, per la guardia/ala nativa di Mirano, un’opportunità non solo per calcare nuovamente i campi della Serie A ma anche per riprovare la gioia di giocare. Una gioia che, come ha confidato il classe 1992, sta cercando di trasmettere anche ai suoi compagni dell’Estra Pistoia.
«Non siamo andati in campo per perdere: questo è il merito di tutti. Domenica prossima ci sarà sicuramente una bellissima atmosfera e noi metteremo l’anima fino alla fine. Personalmente ho toccato dei punti davvero bassi che mi hanno allontanato dal campo, ma questa mancanza che ho vissuto mi ha spinto ad accettare questa opportunità. E sto cercando di trasmetterlo anche agli altri. Paschall? Sicuramente le nostre storie sono simili e ci siamo confrontati su questo: ci siamo detti di continuare e di fare del nostro meglio. Brescia? Sarà una partita estremamente difficile, ma non possiamo andare in campo già sconfitti o troppo esaltati per la vittoria di Napoli. Penso che le facce siano quelle giuste: possiamo solo proseguire con umiltà il nostro percorso. Questa energia positiva dobbiamo usarla e portarla dalla nostra parte».
