Basket / Serie A
Estra Pistoia, adesso l’unica cosa che conta è crederci ancora

Dopo il miracolo di Napoli le prestazioni hanno avuto un calo. Con l’arrivo di Allen e le due gare in casa ci si giocherà il tutto per tutto
Con le ossa rotte e la testa vuota: così l’Estra Pistoia è tornata da Casale Monferrato, dopo una sconfitta senza appello subita dalla Bertram Tortona. I piemontesi, pur privi di due dei loro migliori realizzatori (Vital e Strautins), non hanno avuto alcuna pietà dell’avversaria biancorossa, minandone da subito il gioco e costringendola dopo pochi minuti a rincorrere un divario che si è fatto presto irrecuperabile. Come un cacciatore che trova un animale già ferito e si assicura solamente che non possa ricorrere neanche al proprio istinto di sopravvivenza.
Un istinto che la squadra di coach Gasper Okorn ha dovuto fare suo durante la sosta per poi trascinarlo con sé nelle difficili settimane che hanno contraddistinto il caos societario e poi il nuovo corso. Un nuovo capitolo che avrà sicuramente portato maggior serenità nello spogliatoio e un clima di lavoro molto più disteso, ma che è appunto iniziato su un equilibrio precario a livello di organico e di risorse. E forse queste premesse stanno iniziando, con effetto ritardato, a far crollare le delicate fondamenta dell’Estra Pistoia.
ESTRA, DAL MIRACOLO AL RISVEGLIO
Non si usa certo il termine “miracolo” a caso per descrivere il blitz alla Fruit Village Arena di Napoli. Ma volendo tornare un minimo più laici, si può tranquillamente dire che la vittoria contro i partenopei fu soprattutto quello che lo stesso coach Okorn descrisse nel post-partita: un misto di rabbia e orgoglio. Di fronte ad un’avversaria così, in pochi sarebbero riusciti a vincere in scioltezza. Napoli, pur mettendoci ampiamente del suo, si dovette arrendere alla maggiore motivazione dei biancorossi. Una motivazione che poi si vide anche la settimana successiva contro Brescia al PalaCarrara, con esito diverso ma comunque con ottime sensazioni.
Ciò che è invece successo negli ultimi due turni è comunque perfettamente spiegabile. Perché un conto è lavorare con serenità durante la settimana e non pensare troppo alle crepe ancora presenti nel sistema, un altro è ritrovarsi sul parquet contro una squadra nettamente superiore e vederle allargarsi azione dopo azione. Contro Tortona, poi, quelli sarebbero dovuti essere i leader tecnici della squadra sono stati sapientemente limitati e colpiti nelle loro debolezze. Forrest, Kemp e Paschall non hanno trovato soluzioni: questo è l’elemento più preoccupante con cui si esce da Casale Monferrato. Con l’idea che l’energia data da rabbia e orgoglio sia già giunta all’esaurimento.
Naturalmente il tempo può esserti amico come nemico: nel caso dell’Estra, il passare delle settimane ha solo fatto sì che nella testa dei biancorossi trovassero spazio limiti, mancanze e paure. Prima nei suddetti americani e poi, giocoforza, nel resto del gruppo. In un momento così complicato, la voce di Gasper Okorn è servita intanto a mettere dei paletti su quello che sarà questo finale di campionato: le sconfitte non saranno mai un problema, ma non dovranno mancare applicazione e forza di reazione. Adesso la palla passa di nuovo alla squadra e soprattutto ai giocatori che dovrebbero trascinarla.
NON ESISTE DOMANI
Abbiamo già detto che il tempo può giocare a sfavore di chi è in difficoltà e così è in effetti per quel che oggi può restare della corsa salvezza dell’Estra Pistoia. L’arrivo di Kadeem Allen è intanto un elemento che potrà andare a togliere un po’ di pressione a diversi giocatori, in particolare ad un Michael Forrest sempre più in calando dallo scossone societario. Sarà poi importante capire da subito l’impatto che potrà avere l’ex Forlì, le cui qualità sono indiscutibili: sarà lui il nuovo punto di riferimento offensivo o ci si avvarrà di più delle sue capacità in difesa e nel servire i compagni? Sicuramente poter contare su di lui e ritrovare il miglior Forrest sarebbe l’equivalente dell’avere la botte piena e la moglie ubriaca, in questo momento.
Anche perché, dopo due giri in trasferta, l’Estra si richiuderà in via Fermi ricevendo prima Trieste e poi Sassari. Due gare già non semplici a cose normali, visto che i giuliani vengono da un’autentica impresa contro la Virtus Bologna e i sardi stanno vivendo il loro miglior momento dopo una stagione tra il mediocre e lo scarso. Sempre tornando all’avversaria di questa domenica, l’atteggiamento visto in campo al PalaFerraris non potrà ripetersi: pena una probabilissima imbarcata da una squadra che in attacco gioca con spensieratezza e tanto talento. Ma entrambe le gare potranno rappresentare il bivio definitivo per il destino di Della Rosa e compagni: tra la possibilità di lottare fino in fondo e una sempre più probabile fine della corsa.
Domenica 30 l’Estra scenderà in campo praticamente già conoscendo l’esito di due partite chiave: Varese-Scafati e Cremona-Treviso. In base a come andranno queste gare e in caso di sconfitta contro Trieste, Pistoia potrebbe ritrovarsi davanti ad uno scenario estremamente preoccupante, con un divario di punti rispetto alle altre contendenti che si farebbe pressoché impossibile da colmare, calendario alla mano. Ma forse ciò che prima di tutto bisogna chiedere a questa squadra, prima ancora dei risultati, è dimostrare di crederci ancora. E sinceramente, anche in caso contrario, non ci sarebbe nulla da rimproverarle.
