Calcio / Eccellenza
Gambadori saluta la Lastrigiana: «In archivio due anni indimenticabili»

Alessandro Gambadori lascia la Lastrigiana ed è pronto a rimettersi in gioco: «Cresciuto come uomo e come allenatore, non voglio fermarmi»
Due salvezze consecutive in Eccellenza, la seconda addirittura senza passare dai playout. Il tutto con uno dei budget meno faraonici della categoria regina, che ormai da anni accoglie vere e proprie corazzate che non badano a spese pur di monopolizzare il campionato. Si può dire, senza timore d’essere smentiti, che Alessandro Gambadori abbia fatto un piccolo miracolo alla guida della Lastrigiana. Arrivato in biancorosso nel 2023, dopo un percorso duraturo e vincente al Casalguidi, il tecnico pistoiese (non di nascita ma d’adozione) si è cimentato per la prima volta in carriera con l’Eccellenza, attraccando la barca al porto in entrambe le stagioni.
Adesso è però tempo di una nuova avventura, perchè Gambadori non sarà l’allenatore della Lastrigiana nella prossima stagione. Una scelta che l’allenatore ha preso nei giorni scorsi e che va a seguire quella del direttore sportivo Gabriele Grani, che ha deciso di lasciare a sua volta il club di Lastra a Signa. Due addii che però non sono legati, tra loro, come ha spiegato lo stesso Gambadori: «La mia scelta non è dipesa da quella del diesse. Ho preso questa decisione in quanto penso di aver dato il massimo in questi due anni, che sono stati ricchi di emozioni ma anche e soprattutto di lavoro e sacrifici. E’ stato un biennio incredibile, durante il quale sono cresciuto come tecnico, in quanto non avevo mai allenato in Eccellenza, ma anche e soprattutto come persona».
Nel passare in rassegna le due salvezze consecutive, i primi ringraziamenti non possono che andare a società e staff tecnico: «Indubbiamente senza un lavoro di squadra non avremmo raggiunto i traguardi auspicati. Questa è una categoria davvero tosta e il sostegno di tutto il nucleo dirigenziale è stato fondamentale. Un enorme grazie anche al mio staff, composto da professionisti e amici veri, che non mi hanno mai fatto mancare il loro supporto. Cosa mi porto dietro di questo biennio? Maturazione e consapevolezza. Dopo la salvezza del 2024 abbiamo cercato di rinnovare la nostra identità con una proposta di gioco differente e, dopo un inizio in salita, essere riusciti a fare risultati anche su campi ostici è la conferma che questo cambiamento ha portato i frutti sperati».
E adesso quale sarà il futuro di Gambadori?: «Chi può dirlo…La cosa di cui sono certo è che ho grande voglia di ripartire subito. La parola progetto nel calcio di oggi è usurpata, ne parlano tutti e a volte anche in modo inopportuno. Io mi sento solo di dire che sono pronto ad una nuova avventura, ambiziosa e stimolante, perché per come vado io il calcio dev’essere una sfida quotidiana. Ascolterò tutte le proposte che arriveranno e poi prenderò la decisione più opportuna».
