Basket / Serie B Nazionale
Herons, il team manager Panelli: «Abbiamo sette finali davanti a noi»

Panelli, soprannominato ‘il Bomber’, racconta i segreti del suo lavoro e si sofferma sul momento della Fabo: «I problemi ci hanno fatto diventare più forti»
Sono giorni di respiro in casa Fabo Herons Montecatini. Le ultime due settimane sono state estremamente congestionate, con l’alternarsi di vittorie convincenti a sfide perse contro avversarie dirette per le zone alte della classifica. In mezzo un cammino di crescita che, dopo i cambiamenti nel mercato di riparazione, procede spedito aldilà di un finale di regular season sempre più vicino. Nonostante il settimo posto in graduatoria, quello attuale non è un brutto momento per i termali…adesso, però, non si può che spingere sull’acceleratore a partire proprio dal match in arrivo con San Severo. A dare il suo giudizio sul campionato della Fabo non potevamo che scegliere chi vive giorno dopo giorno il quotidiano dei termali, il team manager Stefano Panelli.
DA TIFOSO A DIRIGENTE
Ogni macchina ha dentro di sé quei piccoli segreti che possono fare la differenza e Panelli, di giorno direttore di banca, pare essere uno di questi. Lui che, partendo da semplice supporter, è entrato all’interno del club ad insegnare l’attaccamento alla maglia ai cestisti: «Sono un ‘tifoso della prima ora’, oltre ad essere amico di lunga data e vicino di casa sia di Federico Barsotti che del presidente Luchi. Fin da quando è nata la società l’ho vista da subito con simpatia, conoscendo le capacità manageriali di Andrea e le doti, sia umane che cestistiche, di Federico. Quando mi hanno chiamato per questo ruolo dopo anni di militanza nei ‘minors’, ho pensato che se proprio dovevo smettere di giocare restando nel mondo del basket, il team manager era la figura che vedevo più consona per me».
Perché questa mansione, in un’annata costantemente in trasferta forzata, è così importante per il mondo Fabo? «Principalmente mi occupo di programmare gli allenamenti con lo staff, cosa che quest’anno è difficoltosa. In una settimana ci spostiamo tra PalaVinci, Ponte Buggianese e, se giochiamo in casa, PalaTagliate a Lucca. Cercare gli incastri giusti in base alle esigenze è il compito mio e del club manager Ambra Baldi, con cui ci sentiamo praticamente ogni ora. La domenica quando saliamo sul pullman dopo la partita il programma deve essere già pronto, poi con Ambra ci coordiniamo e ci dividiamo il lavoro per provvedere a tutte le richieste logistiche dei ragazzi. In partita poi sono a bordocampo, portando al tavolo degli ufficiali di gara la lista dei giocatori».
«La nostra bravura deve essere quella di creare meno scossoni possibili dal punto di vista logistico, però senza PalaTerme ci sono problemi continui quest’anno. Parallelamente certe situazioni aiutano ad essere più forti in partita, ci possono dare ulteriori elementi per unirci». Panelli cita più volte il concetto di unità, quella che in un certo senso viene rappresentata dai Biscolla Boys, il gruppo di amici con cui dal giorno 0 ha girato prima la Toscana e poi l’Italia per incitare gli Aironi. «Mi chiedono spesso cose su quello che succede dentro la squadra, però su tante cose ho il dovere di non rispondere», afferma ridendo Panelli.
«OTTENERE IL MASSIMO»
«La stagione è stata sicuramente altalenante e le motivazioni da elencare sono molteplici. Non mi piace creare alibi. Dico però che, anche con gli incidenti di percorso che abbiamo avuto, il nostro focus è rimasto e deve restare l’ottenere il massimo possibile. Abbiamo sette finali davanti a noi. Il piazzamento diretto ai playoff è ancora possibile ed è l’obiettivo da raggiungere, è quello che vogliamo e che ci motiva. Qualora non ce la facessimo c’è comunque la seconda chance con i play-in. Gli infortuni sono stati tanti ma fanno parte del gioco e non possono essere una scusa. E’ importante cercare di essere più pronti per l’entrata nel vivo della stagione, domenica scorsa lo siamo stati: arrivavamo da un derby a Livorno perso nonostante un’ottima partita e siamo riusciti a battere Chiusi in modo convincente».
«Tutto l’ambiente è sul pezzo – continua Panelli – siamo vivi e ci crediamo. Le prossime partite, così come quelle passate, fanno tutte parte di un percorso; ci metto anche le finali dell’anno scorso perché nel dolore di averle perse rimane l’orgoglio di aver fatto una grandissima stagione, aver riportato un trofeo nazionale a Montecatini ed aver riempito il PalaTerme, dimostrando che l’amore per la pallacanestro in città esiste ancora». La riapertura del palazzetto di Montecatini è proprio il principale augurio per il futuro espresso dal team manager. «Con la variazione del roster l’entusiasmo si è un po’ rigenerato tra spogliatoio e staff. La società è sempre sul pezzo, non ha mai mollato di un centimetro e anche nei momenti difficili ha mantenuto il focus sull’obiettivo di fare il meglio possibile. Abbiamo ancora la voglia e la passione di cercare di migliorarsi e non abbiamo mai ceduto al nervosismo».
IL PASSATO DA GIOCATORE
Forse però il nome di Stefano Panelli è più conosciuto in altro contesto, anche se sempre riguardante il basket della Valdinievole. Per tutti il dirigente termale è il Bomber: anche lui ha infatti una carriera gloriosa sul parquet, quello di provincia. Tra ‘minors’ e Uisp Panelli è un’istituzione locale, con annessi record di punti segnati. «Ho giocato per più di 30 anni, sono stato in Serie C e Serie D tra Monsummano, Montecatini e Calcinaia. Il mio soprannome deriva dal fatto che la mia caratteristica tecnica era quella di essere un tiratore puro. Ero uno che in campo entrava sempre bello carico, tra un canestro da 3 ed un’esultanza non mi facevo mancare nulla e per questo mi chiamano tutti ‘Bomber’. Probabilmente mi è stato dato il ruolo di team manager proprio per questo mio modo di essere. Le dinamiche di spogliatoio bene o male sono sempre le stesse a tutte le latitudini e l’averle vissute mi aiuta ad entrare nei meccanismi del gruppo e di cercare di essere di supporto per tutti, anche per il resto dello staff con cui ho un rapporto granitico».
