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Basket / Serie A

Il dispiacere dell’ex Wheatle: «Dura vedere Pistoia e i miei amici così»

«In biancorosso si è creata una famiglia, sarà sempre una partita speciale. Un peccato quanto è successo», così l’inglese oggi a Venezia

A Pistoia ha trascorso cinque anni indimenticabili, lasciando il biancorosso dopo una delle migliori stagioni della storia del club. Un’annata in Serie A strepitosa, con la neopromossa Estra capace di sbaragliare buona parte della folta concorrenza e conquistare prima un posto alle Final Eight e poi ai play-off scudetto. Con le lacrime agli occhi in quell’iconico abbraccio sul parquet del PalaCarrara con i suoi compagni ed amici, vi era anche Carl Wheatle.

Il britannico più pistoiese che possa esistere, arrivato in via Fermi nel 2019 appena 21enne e cresciuto esponenzialmente fino ad imporsi come uno dei giocatori più solidi ed affidabili del campionato quando si parla di “formati”. Digerita l’autoretrocessione del 2020, Re Carl ha fatto parte dell’affiatato nucleo di giocatori che ha riportato la massima serie a Pistoia il 17 giugno 2023 nella memorabile notte di Torino. Dopo la pazzesca annata al ritorno in A, Wheatle ha spiccato il volo verso la laguna, accettando l’offerta della Reyer Venezia. Il suo ciclo in biancorosso si è concluso naturalmente, lasciando vive per sempre quelle forti emozioni.

IL PRIMO ANNO A VENEZIA

Un salto in avanti meritato per Carl Wheatle, il cui rendimento costante ed elevato è stato ripagato col passaggio ad una big del nostro campionato. Con esso, la chance non solo di giocarsi prestigiose piazze playoff con continuità ma anche l’occasione di assaggiare il palcoscenico europeo. Messo da parte un inizio non semplice, la Reyer è cresciuta nettamente nella seconda parte di stagione e adesso è ad un passo dalla certezza della post season, con l’obiettivo di ottenere il piazzamento migliore possibile nella griglia. «L’inizio è stato un po’ stentato a causa di alcuni infortuni nel roster e ciò ha chiaramente penalizzato tanto la squadra come il singolo – ha ammesso l’ala inglese ai nostri microfoni -. Con la squadra al completo, tutti invece ne hanno giovato. Adesso giochiamo con buon ritmo e abbiamo ottenuto tante vittorie importanti. Domenica potremo staccare ufficialmente il pass playoff ed è davvero importante pensando che ad un certo punto della stagione questo traguardo sembrava davvero lontano».

«Personalmente mi sono trovato bene qui a Venezia – ha proseguito l’ex biancorosso al suo primo anno con la Reyer -. È stato un bel salto di livello perché avevamo anche l’Eurocup e ci ho messo un po’ ad abituarmi alla routine col doppio impegno tra voli e match ravvicinati. Piano piano mi sono trovato sempre più a mio agio e credo di essere migliorato tanto in quest’annata. Abbiamo giocato gare di alto livello in giro per l’Europa, affrontando giocatori forti e di grande fisicità. È stata un’esperienza molto bella ed era uno dei miei desideri parteciparvi. Siamo stati sfortunati con l’eliminazione ma essere arrivati fino ai playoff è stata una bella soddisfazione».

Ripensando alla gara di andata, sembra passato un secolo. Pistoia arrivava da due vittorie in tre gare mentre Venezia arrivava da tre sconfitte di fila, quattro considerando anche la semifinale di Supercoppa. Da quel 20 ottobre 2024, si sono susseguite una serie di situazioni assurde e paradossali. Estra è tornata a sorridere solo tre volte ed è oggi il fanalino di coda della classifica, ad un passo dalla retrocessione. La Reyer si è invece rialzata piano piano fino a conquistare l’ottava piazza con la possibilità in queste tre sfide finali di operare ulteriori sorpassi.

«Le stagioni sono sempre molto lunghe ed in ognuna di esse ci sono tanti capitoli – ha spiegato Wheatle -. La seconda fase a mio avviso è la più importante. La classifica prende forma sia per i playoff che per la lotta salvezza. Capita ci siano squadra che partono male e finiscono la stagione in gran forma così come capita di partire bene e finire in calando. Ci sono tante variabili tra infortuni e partite sfortunate. Poi quest’anno c’è tanto equilibrio, con solo 10 punti tra prima ed ottava. Tutte le squadre sono vicine e in un campionato coì può succedere di tutto».

LEGAME BIANCOROSSO

Quella gara di andata contro Pistoia, coincise per Wheatle con la prima gara contro i biancorossi dal suo addio nonché il primo ritorno da avversario al PalaCarrara. Una partita speciale, unica per il turbinio di emozioni che naturalmente provoca nell’inglese. Anche lontano da via Fermi comunque, affrontare Pistoia rappresenterà un evento singolare. Ancor più, considerando che in caso di vittoria della sua Venezia, i toscani finirebbero aritmeticamente in A2.

«Le emozioni nell’affrontare Pistoia sono sempre tante – ha ammesso -. Troverò persone che conosco benissimo con le quali ho un rapporto eccellente, dallo staff ai giocatori fino ai tifosi. Sicuramente l’atmosfera sarà diversa rispetto all’andata giocata al PalaCarrara ma rimane una partita particolare. Giocherò contro i miei ex compagni di squadra con i quali custodisco bei ricordi. Poi ovviamente dopo palla a due sarà come sempre una gara nella quale dare il massimo».

«Ovviamente conosco la classifica e lo scenario che si verificherebbe in caso di vittoria di Venezia ma non ho pensato troppo a questa evenienza – ha aggiunto -. Non è qualcosa che posso cambiare, la classifica è questa. Preparerò la partita come faccio sempre, consapevole dell’importanza che ha per la Reyer e gli obiettivi che inseguiamo. È chiaro che se tutto questo dovesse verificarsi mi dispiacerebbe tanto per i miei amici».

Amici. Una parola chiave per descrivere quelle splendide annate vissute a Pistoia. Gianluca Della Rosa, Lorenzo Saccaggi, Gabriele Benetti ma anche Daniele Magro, Angelo Del Chiaro, Gregorio Allinei e Matteo Pollone. Compagni sul parquet e fidati amici fuori dal campo. Tutti insieme hanno saputo creare un blocco inscalfibile, anche a distanza di anni, unito da affetto ed amicizia. Un gruppo ormai difatti diventato una vera e propria famiglia.

«Il gruppo creatosi negli ultimi anni a Pistoia è come una famiglia. Ogni anno i compagni in una squadra cambiano e non è affatto scontato creare un gruppo del genere. Anche lunedì, per Pasquetta, ci siamo trovati tutti insieme e abbiamo passato una giornata bellissima. Ritrovarsi è sempre speciale, il nostro è un legame indissolubile non solo per la promozione ma in generale per tutto il tempo trascorso assieme. Condividiamo ricordi bellissimi tanto in campo quanto fuori, ci trovavamo spesso insieme a passare la serata. Siamo un gruppo unito davvero unito e quando possiamo è sempre piacevole ritrovarci tutti».

E per Carl, così come per ogni tifoso biancorosso, è stata davvero dura vedere il blocco italiano soffrire per la negativa stagione attuale di Pistoia. Della, Sacca e Gabri sono coloro che più lottano sul parquet e maggiormente soffrono per questi colori. «Per loro è stato un anno complicato – ha raccontato Wheatle -. Tengono tantissimo al club e alla città, a tutto ciò che concerne il Pistoia Basket. Non è stato semplice vedere i miei amici così. Loro come sempre lottano in ogni gara ed è una cosa che apprezzo tanto di loro. Non si sono mai tirati indietro né nascosti di fronte alle difficoltà. Hanno sempre dato il massimo e credo non gli si possa chiedere di più in questa stagione difficile».

«Vedere da fuori quanto successo a Pistoia è doloroso – ha ammesso -. Ho ancora tanti legami e amici in città, i giocatori, lo staff. So poi quanto ci tengono i tifosi. Non è stato affatto semplice vedere Pistoia in questa situazione. Negli ultimi anni siamo passati da una autoretrocessione alla vittoria del campionato di A2, fino alla qualificazione alla Final Eight e ai playoff di Serie A. È un peccato vedere quanto successo dopo appena un anno, così tanti problemi e difficoltà. Spero che da ora in poi ci si possa mettere alle spalle questa annata e ripartire come Pistoia sa fare e ha sempre fatto».

PROVARE A RIALZARSI

Quale la ricetta giusta per una pronta ripartenza? Wheatle ci ha dato la sua idea, avendo lui vissuto da protagonista cinque anni in cui Pistoia ha fatto un simile passo indietro prima di compierne numerosi in avanti. «La situazione rispetto all’autoretrocessione è sicuramente diversa – ha affermato -. Cinque anni fa l’A2 fu forse più inaspettata e sicuramente condizionata dalla situazione mondiale – vedi la pandemia da Covid -. che influì tantissimo. Per ripartire ci vuole sicuramente una base solida, tanto a livello di giocatori che strutturale».

«Se poi pensiamo ad un eventuale ritorno in Serie A, è chiaro che la situazione diventa ancora più complicata – ha concluso l’ex Pistoia -. Nel nostro caso fu abbastanza una sorpresa specialmente per chi ci guardava da fuori. Tutti sapevano che eravamo una buona squadra ma ci consideravano inferiori tanto a Cantù che a Torino. In questi casi tutto dipende dai giocatori, dall’allenatore e dall’atmosfera che si crea nella squadra e nella società. Il nostro gruppo era davvero fantastico e siamo riusciti ad andare oltre ogni aspettativa. Sicuramente servirà questo a Pistoia per ripartire al meglio e spero davvero che riuscirà a farlo».

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