Basket / Serie B Nazionale
Intervista ad Andrea Niccolai: «La T Gema squadra forte, Herons bravi a restare a galla»

I giudizi della bandiera termale, che lunedì sfiderà La T Gema con la sua Fabriano, sulla stagione e non solo: «Sarebbe bello tornare a vedere il derby con Pistoia»
Ogni volta che si parla di Montecatini e di basket, è inevitabile non pensare subito a lui. Il suo nome è legato in maniera indissolubile alle pagine più epiche della pallacanestro termale, quella della sua città natale. Eppure questa volta Andrea Niccolai si ritroverà dalla parte opposta rispetto a chi difende quei colori rosso-blu che sono i ‘suoi’; non che non sia mai capitato allo storico capitano di ritrovarsi in questo ruolo, eppure fa sempre uno strano effetto.
VITA A FABRIANO
Il figliol prodigo tornerà all’ovile lunedì, quando la Ristopro Fabriano di cui è allenatore farà visita a La T Tecnica Gema. Giusto un paio di settimane fa aveva invece incontrato l’altra sponda della città, quella della Fabo Herons, uscendo sconfitto per pochissimo. Il bilancio annuale della strana sfida Niccolai contro Montecatini è al momento sul 2-1 per le compagini cittadine, con match che si sono sempre risolti all’ultimo secondo. Chissà se anche il posticipo della terzultima giornata di campionato sarà al cardiopalma, d’altronde Fabriano non è l’ultima della classe e di colpi gobbi contro le big ne ha già commessi tanti in quest’annata: «Abbiamo iniziato la stagione – racconta il coach dei marchigiani – con un budget ridotto rispetto alla scorsa stagione e abbiamo quindi dovuto costruire una squadra con molte scommesse e molti giovani, con l’obiettivo di una salvezza tranquilla e di evitare i playout. Abbiamo raggiunto il traguardo con largo anticipo, cioè a cinque giornate dalla fine, e in più con la vittoria di settimana scorsa con Caserta ci ha regalato la certezza di andare ai play-in. La reputo una stagione ampiamente positiva. Siamo tutti super-contenti di come è andata, anche considerando i tantissimi infortuni e vicissitudini fisiche che abbiamo avuto. A questo punto vogliamo finire bene e andare avanti fino alla fine facendo il meglio possibile».
Difficilmente Fabriano potrà difendere, come spiegato dallo stesso coach Andrea Niccolai, la semifinale playoff di quasi 12 mesi fa. I biancoblu sono però certi di disputare almeno un turno di play-in, la novità assoluta nel regolamento della Serie B Nazionale. E’ un terreno tutto nuovo per tutti ma che stimola l’ex-cestista, tra le altre, di Roma, Treviso, Milano e Bologna: «E’ molto difficile arrivare settimi o ottavi, dovremmo vincere tutte le ultime partite sperando nelle sconfitte altrui. Per noi è già un grandissimo risultato prolungare la stagione, saranno un bel banco di prova per i nostri giovani. L’ideale sarebbe giocarli in casa e non in trasferta; in teoria è possibile per le combinazioni che ci sono, però stiamo comunque parlando di gare secche dove ci può essere tensione per chiunque e può succedere di tutto. In ogni caso sarà una grande soddisfazione. Abbiamo avuto tante vittorie di prestigio: abbiamo battuto Roma, gli Herons, Ruvo di Puglia ben due volte. Il momento più bello però è stato quando abbiamo avuto la certezza di evitare i playout, che sostanzialmente si è materializzata con la vittoria nel derby in trasferta con Jesi».
In attesa di scoprire se potrà saltare un turno di spareggi (la lotta è con Chiusi e con gli odiati nemici di Jesi), la Ristopro può ad ogni modo godere delle sei vittorie nelle ultime sette giornate che fanno di lei la formazione più ‘on fire’ in questa fase finale della regular season. Una condizione eccellente che sorprende pure Niccolai stesso: «Dal punto di vista dei risultati e delle prestazioni siamo sicuramente in un momento positivo e vincente, non posso dire lo stesso come forma fisica perché abbiamo da un po’ di tempo alcuni giocatori indisponibili. Questa situazione che ci ha costretto a ruotare in 7/8 nelle ultime due partite con gli Herons e Caserta. E’ una situazione penalizzante in un campionato come quello di quest’anno, dove le squadre sono tutte molto lunghe e dove l’intensità è altissima per tutti i 40 minuti. Aver ottenuto queste vittorie nonostante le assenze importanti, su tutte quella di Hadzic, è il sintomo di una squadra compatta e che crede in sé stessa».
SOCIETA’ COMPETENTI
Prolungare la striscia di vittorie sarebbe stato comunque un compito arduo a prescindere. Lo riconosce lo stesso Niccolai, andando ad elogiare il lavoro svolto da La T Tecnica Gema in questi mesi: «E’ chiaramente una delle squadre più forti, lo ha confermato andando a vincere la Coppa Italia ed in un campo difficile come Livorno. Sarà senz’altro una delle sfide più difficili della nostra stagione, vogliamo provarci e competere al massimo. Di loro ci sarà da temere la fisicità di tutto il roster, hanno giocatori fisici ed atletici in ogni ruolo e solo Roseto può vantare un atletismo migliore nel campionato. A questo poi vi unisce un talento sconfinato dei singoli giocatori: Chiarini, Stanic, Toscano, D’Alessandro . . . sono tutti giocatori che valgono un’A2. E’ una rosa che non ha punti deboli, anche la panchina ed i lunghi sono molto efficaci. Secondo me sarà una delle favorite per la promozione. I componenti del roster sono stati scelti bene e stanno bene insieme come chimica. E’ una squadra ben allenata da coach Del Re e costruita nel modo giusto con le intuizioni del d.s. Meini e del presidente Lulli».
La bandiera termale ha avuto modo anche di toccare con mano le qualità di una Fabo che, a detta di Niccolai, stesso, non ha mai potuto raggiungere il suo massimo potenziale per motivi riconducibili in primis alla malasorte: «Gli Herons hanno avuto una stagione incredibilmente complessa dal punto di vista degli infortuni con diversi giocatori, per esempio non hanno praticamente mai avuto Mastrangelo in campo. Pur non essendo mai stati al completo, sono riusciti a restare a galla e ad essere lì dove volevano grazie alla competenza dello staff tecnico e della dirigenza. Hanno fatto questo cambio tra Paesano e Klyuchnyk per avere un assestamento negli equilibri, mi sembra che, vista la vittoria di Jesi, si sia andati nella direzione giusta. La partita contro di noi? C’è ancora rammarico per la sconfitta, abbiamo giocato con 7 giocatori ed abbiamo comunque sfiorato la vittoria, probabilmente sarebbe stata un’impresa memorabile. Una volta di più però abbiamo fatto vedere ancora una volta di essere una squadra che non molla mai e che può fare rimonte importanti».
TRA PASSATO E FUTURO
Certamente Niccolai troverà curioso passare nel giro di due settimane da calcare il parquet del PalaTagliate di Lucca, quello della sua giovinezza e dell’approdo in Serie A, a tornare al PalaCarrara di Pistoia, dove invece l’accoglienza non era certo tra le più accoglienti per lui. «Sugli anni a Lucca – ricorda il tecnico di Fabriano – ci sarebbero innumerevoli episodi da raccontare come tutti sanno. Sicuramente resta nell’immaginario di tutti quella famosa Montecatini – Pavia del 1989, con le tre bombe di Howard che ci hanno permesso di vincere quando ormai sembrava già certa la sconfitta. Mi è tornata in mente proprio dopo la partita con gli Herons, perché Howard non aveva praticamente mai segnato da 3 in quell’anno così come Arrigoni ha messo la tripla della vittoria nonostante avesse 1/36 da quella distanza. A Pistoia invece ci sono sempre andato da avversario, ogni volta l’ho fatto con rispetto perché avevo piacere a giocare partite così sentite. La partita più bella che ricordo a Pistoia non fu al PalaCarrara ma in un campo storico come l’Auditorium, dove vincemmo una partita pazzesca ai tempi della Serie B (il derby del 1986/87 finito 88-95) e che infatti risultò decisiva per la promozione di Montecatini in A2. Mi piace ricordare anche questi palazzetti storici sempre gremiti, Pistoia è sempre stato un campo particolarmente difficile da espugnare con un pubblico molto presente».
Niccolai approfitta di questo excursus storico per dire la sua sul momento generale del basket provinciale, sia aldilà che aldiquà del Serravalle: «Sarebbe fantastico tornare a vedere sfide tra Pistoia e Montecatini, certo però che il momento attuale è davvero particolare con la situazione di Pistoia da una parte e le due società termali dall’altra. Auspico di rivedere il derby il prima possibile, magari in A2; non che io speri in una retrocessione per Pistoia, però il destino sembra ormai segnato. Non è nemmeno da escludere al 100% che entrambe le termali possano salire al piano di sopra, è una combinazione difficile ma non impossibile. Nonostante l’essere costretti a giocare sempre lontano da casa, i due club sono riusciti ad investire e ad allestire squadre di primissima fascia. Il merito va dato a tutte e due le società, che però hanno sì ambizione e budget importanti ma rappresentano una piccola città come Montecatini senza peraltro poterci giocare. Per me è una situazione assurda e paradossale, però non c’è da far altro che complimentarsi con le due dirigenze. In un momento economico difficile per lo sport sarebbe forse meglio unire le forze per formare una squadra di altissimo livello, mi rendo conto però tutti questi anni di rivalità hanno fatto crescere la voglia di rivaleggiare e salire verso l’alto in città, questo è positivo. Detto ciò, per me la divisione è un vero peccato, un’anomalia».
Con il capitolo fine di quest’annata ormai ad un passo, diventa d’obbligo riflettere sul proprio futuro e guardarsi intorno per capire cosa fare. Per coach Andrea Niccolai Il piano A è quello di restare nelle Marche, poi quello che sarà sarà: «Sono molto concentrato sul finire bene questa stagione, di soddisfazioni da avere ce ne sono ancora molte. La vita dell’allenatore poi è sempre piena di imprevisti, vedremo cosa mi riserverà il futuro ma a me piacerebbe continuare il ciclo a Fabriano. Sarebbe bello poter allenare qui il prossimo anno se davvero ci sarà il ritorno del palazzetto storico di Fabriano (il PalaGuerrieri), sono qui da due anni e mi piacerebbe poter provare quest’emozione. Se rientrassimo lì dentro sarebbe molto importante per la società, ci sarebbero più tifosi e più sponsor».
