Basket / Serie A
Pistoia, clima di apprensione: attesa per la riunione del CdA
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Il preoccupante immobilismo sul mercato e le parole di Raso delineano le difficoltà del club. Intanto Rowan non è rientrato in Italia
AGGIORNAMENTO ORE 11
Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, Ron Rowan non ha fatto ritorno in Italia nel corso della notte come era inizialmente previsto. Il rientro dagli Stati Uniti del numero uno del Pistoia Basket era atteso nella giornata odierna, in modo da prendere da parte alla riunione del CdA prevista per questa sera. Nulla di fatto invece, con Rowan che dovrebbe comunque prendere parte alla delicata assemblea da remoto, fermo restando che al momento non è dato sapere quando il presidente biancorosso potrebbe tornare in Italia.
25/02
Da giorni si respira un pesante clima di apprensione attorno al Pistoia Basket. La lontananza dal campo ha acceso totalmente i riflettori sulla situazione societaria ed economica del club, sul filo di un equilibrio che rischia ora di spezzarsi. Le voci su presunte difficoltà finanziarie sono state – tra le righe – sia confermate da Steven Raso sia dal preoccupante immobilismo sul mercato. L’attesa ora è rivolta interamente alla prossima riunione del CdA, fissata a martedì 25 febbraio 2025.
SI RIUNISCE IL CDA: SI CHIEDONO GARANZIE
Se già l’ambiente era saturo dalla critica posizione di classifica in cui versa la squadra, adesso ribolle impaziente di conoscere il futuro del Pistoia Basket. L’incontro tra i vertici del club lascia infatti spazio ad ampie possibilità, specialmente alla luce delle parole di Steven Raso nell’intervista rilasciata a La Nazione. Lo stesso quotidiano aveva per primo sottolineato i “primi attriti” all’interno della East Coast Group, la società proprietaria delle quote di maggioranza del club. Gli investitori statunitensi non sarebbero soddisfatti della gestione del presidente Ron Rowan, i cui errori a livello tecnico si sono giocoforza riflessi a livello finanziario. Ed ora a rispondere di tutto quanto dovrà essere lo stesso ex cestista dell’Olimpia, il quale dovrebbe essere rientrato in Italia dagli Usa appena in tempo per partecipare all’incontro dopo aver già fatto slittare il suo ritorno in precedenza.
I membri del CdA – oltre a Rowan e Raso anche Joe David, Massimo Capecchi e Dario Baldassarri – si riuniranno per discutere dei numerosi problemi del club e soprattutto per trovare una soluzione. E non è da escludere che si arrivi ad uno scontro tra Rowan e Raso viste le discrepanze sulla gestione evidenziate da quest’ultimo nelle sue recenti dichiarazioni. «Il nostro progetto può andare avanti anche senza Rowan, che è uno dei nostri investitori, non l’unico», ha chiarito Raso a La Nazione, difatti lasciando aperta la porta ad un addio all’attuale numero uno del Pistoia Basket.
Da ricordare comunque come Rowan sia l’amministratore unico della East Coast Group. Ragion per cui, in caso di eventuali tensioni irrisolte, Raso e gli altri investitori potrebbero al massimo limitarsi alla richiesta di un passo indietro. Sicuramente, la richiesta diretta che sarà fatta a Rowan riguarderà le garanzie finanziarie utili a terminare la stagione. In caso queste mancassero, ecco che potrebbero intervenire Raso e gli altri soci per risolvere le problematiche. Magari, viste le recenti parole di Raso al suddetto quotidiano, non da soli.
L’IMPEGNO DI STEVEN RASO
«Non escludo che in futuro il club si apra al contributo di altri soggetti, che potrebbero rivelarsi fondamentale per costruire un futuro luminoso», ha affermato, aggiungendo poi: «Estra e Consorzio rappresentano due pilastri fondamentali nel panorama attuale. Il loro sostegno sarà cruciale per affrontare le sfide future». Dichiarazioni che si affiancano a quanto visto nelle settimane scorse con l’ingresso di Estra nel Consorzio Pistoia Basket City. Un passaggio che ha sancito un’unione di intenti tra le due parti e la volontà di riavviare il dialogo con il club.
Seppur in ritardo, Steven Raso sembra aver preso ora la situazione in mano. La sensazione – leggendo le sue dichiarazioni – è che l’investitore americano abbia sottovalutato il quadro in essere della società. Raso ha infatti ammesso di esser stato sempre in contatto con Rowan, affermando al contempo però di aver preso coscienza di alcune dinamiche economiche soltanto recentemente. L’imprenditore ha comunque assicurato il suo impegno attivo per «stabilizzare e migliorare la situazione finanziaria» così da «garantire un futuro solido e prospero per il club».
A far storcere il naso ai tifosi sono state appunto le tempistiche del suo intervento, considerando come le difficoltà del Pistoia Basket – almeno da un punto di vista tecnico – siano sotto gli occhi di tutti da mesi. L’asset della Serie A è innegabilmente fondamentale agli occhi degli investitori americani e con l’incubo retrocessione ad incombere, il rischio è che l’impegno dei soci della East Coast Group possa venire meno. Anche in questo senso diventa importante la posizione del title sponsor Estra e del Consorzio, sempre vicino al club negli ultimi dieci anni. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, se arriverà una svolta decisiva per garantire un solido futuro al Pistoia Basket.
IL RISCHIOSO IMMOBILISMO SUL MERCATO
Il focus principale verte così attualmente su fattori extra-campo ma sono essi stessi difatti a riflettersi anche sul basket giocato. Domenica 2 marzo, Pistoia sarà di scena a Napoli e, al momento, affronterebbe una sfida dal peso specifico incalcolabile per la corsa salvezza con un roster incompleto. Prima l’addio di Anumba, poi l’infortunio di Christon. Se il primo non sposta tanto in termini tecnici – il suo minutaggio è stato minimo – il KO del nativo di Cincinnati ha creato una ferita nel reparto esterni che non verrà rimarginata. Le priorità al momento sono altre, è evidente. Anche se ciò contrasta difatti sulle possibilità di permanenza in massima serie, come detto elemento fondamentale.
La partenza verso Cividale del prodotto di Winthrop invece ha creato uno spazio da riempire per garantire il 6+6. Un gap colmabile con il tesseramento di un cestista italiano. Tenendo sempre conto dell’opzione di firmare un ragazzo del settore giovanile, al momento l’unica mossa effettuata risiede nell’aver aggregato Marco Ceron. Un immobilismo sul mercato appunto strettamente legato alle difficoltà del club. Che si tratti di un qualsiasi giovane o dell’ex Vigevano infatti, il regolamento sulla contrattualizzazione di un nuovo giocatore è chiaro: la società deve essere in pari con il versamento degli emolumenti e ovviamente versare la quota per un nuovo tesseramento.
A questo si aggiunge ovviamente un nuovo stipendio da aggiungere ai già presenti, il quale, è vero, non si prospetta essere alto, ma parliamo comunque di una stagione in cui la spesa sul mercato è stata senza dubbio elevata. Senza contare poi l’imminente sesta rata da versare alla FIP la cui scadenza – passibile di variazioni – è fissata al 4 marzo, come si legge in un comunicato della Federazione. Scadenza assolutamente da rispettare per evitare sanzioni o, nei casi più gravi, la fine anticipata della stagione.
IL TEMPO STRINGE
Tornando alla più pressante – per tempistiche – questione tesseramenti, per inserire a roster un nuovo cestista italiano dunque Pistoia avrà pochissimi giorni a disposizione. Venerdì 28 febbraio – 48 ore prima della sfida di Napoli – sarà l’ultimo giorno disponibile (entro le ore 12) per firmare un nuovo innesto. Così non accadesse, Pistoia incapperebbe in una salata multa da 50mila euro – il valore dell’ammenda per ogni atleta di formazione italiana mancante – per non aver sotto contratto 12 giocatori (6 stranieri e 6 italiani appunto).
Fortunatamente – nel caso in cui non fosse chiuso alcun accordo in tempo – sarà invece sufficiente portare in panchina nella trasferta campana un ragazzo del settore giovanile, anche se non tesserato con la prima squadra, per evitare la sconfitta a tavolino per 20-0. Venerdì è dietro l’angolo e la scadenza impone fretta. Fondamentale importanza, come detto, per il futuro del Pistoia Basket la riserverà il CdA di martedì 25 febbraio per il quale l’attesa è ora febbrile.
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