Basket / Serie A
Pistoia, coach Okorn: «Trieste grande sorpresa. Cooke? Subito in campo»
Estra di scena al PalaTrieste con il nuovo cinque, il tecnico: «Resterà fuori Paschall. Dovremo stare attenti alle transizioni difensive»
Prima in trasferta, seconda alla guida di Pistoia. Coach Gasper Okorn ha presentato la sfida contro Trieste per la quale Estra potrà contare su un Derek Cooke in più. Il centro – peraltro ex della gara – debutterà a due giorni dal suo arrivo in via Fermi provando a colmare alcune delle lacune palesate dalla squadra nelle precedenti uscite.
L’AVVERSARIA
Reduce da otto sconfitte consecutive, Pistoia proverà ad invertire il trend contro una delle squadre più interessanti del campionato. Proprietà americana, un sogno promozione avverato e una stagione da protagonista come neopromossa. Analogie che si scontrano con una realtà quasi all’opposto. Con tre vittorie nelle ultime quattro – tra cui lo scalpo esterno alla Virtus – la squadra di Jamion Christian si trova in zona play-off e parteciperà alla Final Eight. Un percorso appunto simile a quello vissuto lo scorso anno da Pistoia.
«Trieste è una delle più grandi sorprese di questo campionato – ha affermato coach Okorn -. Hanno vinto l’A2 lo scorso anno e hanno costruito la squadra quest’anno in maniera davvero intelligente. In campo sono molto belli da vedere, ognuno in campo conosce il proprio ruolo. Dovremo cercar di ridurre al minimo la qualità offensiva di Ross e Valentine, le chiavi del loro attacco, per quanto possibile. Brown dalla panchina può fare la differenza cambiando ritmo alla gara, Brooks ha tanta esperienza e anche Johnson è un ottimo giocatore. Dalla panchina hanno buonissime soluzioni anche tra gli italiani tanto nei lunghi quanto nei piccoli»
«Come dicevo la squadra è costruita bene e senza dubbio sono i favoriti – ha proseguito -. Al momento sono tra le prime 8 del campionato. Noi abbiamo le nostre idee e i nostri obiettivi. Non andiamo certo là per alzare bandiera banca. L’idea è quella di rimanere incollati alla gara per i primi tre quarti, così da essere vicini alla fine del match e giocarcela nel periodo finale. In special modo dovremo essere bravi a capire come attaccar e difendere a seconda di che giocatori stanno schierando in ogni momento di gara. La cosa più importante sarà controllare la loro transizione offensiva quando finisce la nostra azione e dobbiamo recuperare in difesa. Dovremmo essere bravi a rientrare forte perché loro proveranno ad attaccare nei primissimi secondi dell’azione con giocate rapide e sfruttando il pick and roll. L’obiettivo sarà interrompere la loro transizione e farli attaccare con più secondi a difesa schierata. Non farlo potrebbe diventare un problema».
L’IMPORTANZA DI COOKE
Attesa dunque per l’esordio di Derek Cooke Jr, il rinforzo tanto desiderato da coach Okorn. L’assenza di un 5 puro si è fatta sentire nelle ultime settimane, con Smith mai difatti parte delle rotazioni e il solo Silins a sgomitare sotto le plance in un ruolo, come spiegato dallo stesso tecnico sloveno, non propriamente suo.
«Derek è arrivato due giorni fa ed ha svolto appena due allenamenti. Ha già assimilato tante informazioni ma è davvero troppo ottimistico pensare che sia già completamente pronto – ha spiegato il tecnico biancorosso -. Sicuramente però sono soddisfatto nell’avere un centro come lui. È ancora presto forse per vederlo incidere profondamente nel gioco ma ci aiuterà molto già da domani. È forte fisicamente, ha giocato in Italia e conosce bene il campionato, sa quello che vogliamo da lui. Finalmente abbiamo un giocatore che sa giocare bene nel pitturato».
«A mio avviso Cooke è un cinque puro mentre Silins è più un 4/5 – ha approfondito -. Insieme formeranno una bella coppia assortita per caratteristiche. Credo sia la combinazione perfetta avere un centro grosso e fisico, che ama giocare sotto canestro, correre e catturare rimbalzi, e l’altro invece che gioca più fronte a canestro, che sa giocare il pick and pop. Credo il 4/5 sia sempre stato il ruolo giusto per Silins. Potrà dunque giocare da cinque con queste caratteristiche ma passerà la maggior parte dei minuti nello spot di quattro».
Se vedremo subito Cooke in campo a Trieste? Nessun dubbio per coach Okorn che ha già deciso i sei stranieri che scenderanno sul parquet dei giuliani. «Cooke giocherà sicuramente – ha affermato con chiarezza -. Abbiamo bisogno di un centro che giochi bene sotto canestro. Nelle ultime uscite è stato forse il nostro maggior problema, ci servirà per la difesa e per catturare più rimbalzi. A restare fuori sarà Eric Paschall».
Chiosa sulla sua squadra infine a proposito dei già in precedenza tanto discussi minutaggi, in particolare per quanto riguarda l’impiego di Maverick Rowan, al suo rientro in campo dopo l’assenza contro Milano. «Rowan vuole giocare più di 30 minuti? Sicuramente è così, credo tutti i giocatori vorrebbero giocare sempre. In generale capita di trovare giocatori che non amano allenarsi e preferiscono di gran lunga giocare la partita. Magari passano una settimana allenandosi poco o male e poi vogliono giocare 40 minuti la domenica. Può succedere. A mio avviso però nel basket moderno non è pensabile giocare così tanto per un singolo giocatore. Specialmente non in Europa dove i ritmi sono sempre alti anche durante la regular season.
«Per quanto riguarda la nostra situazione – ha aggiunto – giocherà chi riterremo più utile alla squadra in ogni determinata situazione della partita. Sicuramente posso dire che giocando tanti minuti i giocatori calano fisicamente e perdono lucidità e qualità. Per tornare alla domanda, non posso rispondere nello specifico di Maverick. Ne riparleremo tra una settimana».
AMBIENTAMENTO
Da 14 giorni a Pistoia, coach Okorn si è calato con grande concentrazione sul lavoro da svolgere per risollevare la squadra. Tanto che solo negli ultimi giorni è riuscito a visitare il centro storico della città. «In queste due settimane dal mio arrivo ogni giorno è stato scandito dal tragitto casa-palestra-palestra-casa – ha ammesso -. Solo venerdì ho avuto l’occasione di fare un giro a piedi per il centro e visitare Piazza Duomo. Nel frattempo però mi sono orientato attorno a casa e ho già individuato alcuni posti dove bere un buon caffè e mangiare ottimo cibo. La Toscana e l’Italia in generale mi piacciono molto».