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Basket / Serie A

Pistoia esce dal tunnel, coach Okorn: «Orgoglioso dei ragazzi»

«Finché sarò qui farò di tutto per vincere. La differenza è stata giocarla in casa con il supporto dei nostri tifosi», così il tecnico sloveno

«Sono molto orgoglioso dei miei ragazzi, sono più felice per loro più che per me. Grazie ai tifosi, abbiamo bisogno di un’atmosfera così per tutto il resto della stagione. Abbiamo percepito il loro supporto, per noi è molto importante». Esordisce così in conferenza stampa coach Gasper Okorn, alla sua prima vittoria sulla panchina di Pistoia. Un successo arrivato dopo una pazzesca rimonta nel secondo tempo, dopo una prima parte di gara da dimenticare. Estra esce finalmente fuori dal tunnel dopo nove sconfitte consecutive e – se pur con ancora qualcosa da aggiustare – il tecnico sloveno può essere soddisfatto.

«Non so perché abbiamo bisogno di un tempo per far vedere ciò che sappiamo fare – ha proseguito parlando della partita -. È stata una gara simile a quella di Trieste in cui loro correvano e hanno provato a scappare e noi eravamo dietro a inseguire. Mi sento responsabile di quanto successo nel primo tempo. La differenza è stata giocarla in casa con il supporto dei nostri tifosi. Questa vittoria è sicuramente molto importante per noi. Forse cambierà qualcosa o forse no, ma da ora in poi dobbiamo essere quelli del secondo tempo. É stata una reazione fondamentale, spero che riusciremo a proseguire così».

Una reazione arrivata anche dopo essere “esploso” in panchina durante il secondo quarto. Nella ripresa Pistoia è scesa sul parquet con nuova energia, tirando fuori l’orgoglio e firmando un’incredibile rimonta. «Nello spogliatoio non è stato un intervallo tranquillo – ha spiegato il tecnico biancorosso -. Nessuno ha urlato ma ho fatto un discorso motivazionale, sul fatto che giocavamo in casa e che i tifosi meritavano di più di quanto stavamo mostrando. Non potevamo essere quelli del primo tempo, è stato qualcosa di disgustoso. Anche il capitano ha fatto un discorso nello spogliatoio. Sono contento lo abbia fatto e che i giocatori lo abbiano ascoltato. Per noi può essere la luce in fondo al tunnel. Dobbiamo capire che senza difesa in questo campionato non si sopravvive. L’attacco poi arriva ma voglio guerrieri in campo. Dobbiamo lottare, specialmente quando giochiamo al PalaCarrara. La nostra casa è la nostra casa». 

«Farsi fischiare un fallo può anche essere un’arma tattica. Volevo prendermi un tecnico, magari non due – ha ammesso -. Uno poteva essere sufficiente per dare una scossa. È stato un momento chiave per noi: o saremmo venuti fuori dalla fossa profonda dove ci trovavamo o li avremmo distrutti. Finché sarò qui farò di tutto per vincere, pur non avendo scelto questi giocatori sento questa squadra come la mia. Vorrei comunque scusarmi per la mia reazione. Non avevo niente contro gli arbitri ero preso dalla partita e ho reagito per il brutto primo tempo. Forse è servito per dare una scossa, non saprei. Dopo la battaglia vinta tutti possono essere generali. Paura? È la peggior avversaria di ogni squadra. Se l’avversario annusa la paura ne approfitta. Oggi non avevamo altra scelta. Dovevamo vincere a tutti i costi. Dobbiamo rispettare tutti ma senza avere paura di nessuno. Dobbiamo lottare ogni partita così». 

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