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Basket / Serie A

Pistoia, Kemp: «Ora un clima migliore dopo un periodo folle»

«La dinamica tra Maverick e Ron Rowan aveva creato frizioni nello spogliatoio. Supporto tifosi? Mai visto niente di simile», così Kemp nel post gara

Pistoia cede alla capolista Brescia dopo aver lottato per tre quarti. Lo strappo nella ripresa dei ragazzi di Poeta è decisivo per la sconfitta dei biancorossi comunque lungamente in partita con orgoglio. In partita anche grazie alla prestazione maiuscola di Maurice Kemp, autore di ben 30 punti, nonostante i problemi fisici patiti nei giorni scorsi.

«Avevo un brutto infortunio alla caviglia, mi era gonfiata tantissimo ed ero sotto anti dolorifici – ha raccontato Kemp -. Ho detto al coach che mi sarei sentito al 60% avrei giocato, sono sceso in campo e ho dato il 100%. Credo che dopo la partita di oggi, domani potrei risentire dello sforzo ma per il 60% della gara siamo riusciti a tenere testa a Brescia. Se giochiamo sempre così potremmo toglierci delle soddisfazioni». 

«Il clima nello spogliatoio adesso è sicuramente migliorato, anche grazie ai ragazzi italiani – ha ammesso il numero 9 -. Amano la pallacanestro e la città, adesso che sono parte integrante delle rotazioni hanno sicuramente una faccia diversa. Meritano questo spazio e di giocare per la loro squadra. Il club ha vissuto tanti alti e bassi ma adesso abbiamo trovato una stabilità nello spogliatoio».

Una stabilità raggiunta concluse le recenti vicissitudini extra-campo che hanno minato la tranquillità di giocatori e staff. «È stato folle – ha detto Kemp -. Ogni giorno c’era qualcosa di nuovo e non sapevamo cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Non voglio mancare di rispetto a nessuno quindi non entrerò nei dettagli ma è stato un periodo davvero complicato per tutti, specialmente per chi a casa ha una famiglia da mantenere e viveva in questa incertezza. Fortunatamente alla fine la squadra è stata salvata, almeno al momento, e sono felice di questo. Adesso dobbiamo pensare solo al campo».

«Maverick il più grande problema della squadra? Rispetto il pensiero del coach così come le sue abilità di allenatore. È veramente molto bravo e prepara le partite in maniera maniacale, un ottimo insegnante. Maverick ha talento come giocatore, il problema si è creato con la dinamica tra figlio-giocatore e padre-presidente. Questo rapporto ha creato frizioni all’interno dello spogliatoio nel quale difatti vi era una separazione. E se non si riesce a creare alchimia e ad avere un gruppo unito, non è possibile ottenere successi. Adesso dobbiamo fare cerchio e proseguire così. Voglio comunque salutare tutti i ragazzi che sono andati via, Rowan, Christon e Silins, auguro a tutti il meglio per la loro carriera».

«Voglio infine ringraziare i tifosi per il loro supporto incredibile durante tutto l’anno. Il pubblico è stato fondamentale. Gioco ormai da tanto tempo e non mi è mai capitato di vedere un supporto così caldo anche in momenti così difficili, con tutti questi alti e bassi. Voglio ringraziarli di cuore».

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