Calcio / Seconda Categoria
Seconda, la severa legge della forbice condanna Bugiani e Via Nova

Analisi della retrocessione del Bugiani e dei valdinievolini, a cui non è bastato un superbo girone di ritorno per evitare l’amaro verdetto
Mai come questa volta l’intervento della forbice è sembrato assai severo. Bugiani Pool 84 e Giovani Via Nova lasciano la Seconda Categoria con tanto rammarico e con l’impressione che entrambe avrebbero meritato almeno l’appello dei playout, nei quali, viste la forma mostrata dai biancoazzurri nel girone di ritorno e l’imprevedibilità dei biancorossi, entrambe avrebbero potuto dire la loro.
I valdinievolini pagano senz’altro un inizio da incubo e qualche occasione mancata negli ultimi turni, come lo scontro diretto contro il Gallicano stesso o il pareggio a “La Palagina” contro il Piazza 55 già campione da una settimana. Ai ragazzi di mister Ferrari è stata fatale l’incredibile rimonta dell’Olimpia Quarrata sul campo della Montagna Pistoiese che ha concretizzato un sorpasso amarissimo per un semplice dato: i giallorossi erano caduti sia all’andata (e per 5-0) che al ritorno contro la compagine pistoiese.
Al contrario il doppio kappaò contro il fanalino di coda Vernio, che ha concluso con all’attivo solo 11 punti, è stato sicuramente il principale rimpianto. Ad esso s’accostano poi diversi episodi arbitrali dubbi che quasi mai sono andati a favore ed hanno pure creato un duplice danno a causa delle squalifiche dovute all’eccesso di nervosismo. Facciamo però ordine e ripercorriamo la stagione delle due sfortunate compagini.
L’INIZIO SHOCK HA FRENATO IL VIA NOVA
Il Via Nova, dopo i tanti cambiamenti societari occorsi in seguito alla retrocessione dalla Prima, aveva deciso di sposare la linea verde. Arrivederci a quasi tutti i componenti della vecchia rosa, in gran parte passati al Chiesina Uzzanese, con l’eccezione di Parva e dentro giovani di grandi speranze ma di scarsa esperienza. Una ricetta che in Seconda quasi mai, vedasi il Borgo a Buggiano retrocesso ai playout contro il Jolly Montemurlo nel 2021-2022 ed il Montale Polisportiva ’90 Antares della passata annata, ha funzionato con buoni risultati.
A complicare la situazione l’inserimento nell’inedito Girone B con altre tre compagini della stessa provincia (il Pescia, il Borgo ed il Chiesina) e ben dodici lucchesi e garfagnine semi sconosciute. Il processo d’adattamento alla nuova divisione ed al nuovo assetto nell’organico non poteva dunque essere più complicato: un solo punto nelle prime dieci giornate, condito dall’esonero di mister Pacini, ed ultimo posto pressoché prenotato.
Ed invece, da dicembre in poi, i valdinievolini con la gestione interna di Osvaldo Romani, l’arrivo di pochi ma mirati rinforzi (come il portiere Venturini) e l’esplosione dei vari Morosi, Sabatini e Napolitano, si sono trasformati in una variabile impazzita. Il ruolo di fanalino di coda l’ha ereditato la Morianese con lo scontro diretto vinto in trasferta per 3-0 ad inizio gennaio e l’obiettivo, grazie alle quattro vittorie di fila giunte fra febbraio e marzo, non solo si è spostato sul disputare i playout in casa, ma addirittura sulla salvezza diretta.
GALLICANO E CASCIO I VERI RIMPIANTI
Col senno di poi, la gara a Pieve a Nievole contro il Gallicano (insieme anche allo scivolone contro il Cascio), con cui era arrivata la prima affermazione assoluta all’andata, è stata doppiamente determinante. Nel derby al “Bramalegno” infine, visto lo 0-0 di dicembre a “La Palagina” e gli amaranto reduci da due sconfitte consecutive, quantomeno ottenere un punto non pareva una chimera. Tuttavia il Chiesina dei tanti ex, ancora non sicuro dei playoff, non ha lasciato scampo ed ha strappato il biglietto per il tanto atteso terzo atto contro il Pescia.
Con la beffa ulteriore d’essere stata l’unica squadra insieme al Cascio a non aver mai perso con la vincitrice Piazza, il Via Nova paga dunque i dieci punti in meno rispetto al Gallicano dodicesimo e scivola in Terza dopo tre anni. I frutti del lavoro sui giovani tuttavia sono palesi e, sperando magari in un ripescaggio, i ragazzi terribili potranno solo fare ulteriore esperienza. I valdinievolini lasciano con onore la Seconda, ma se non ci saranno sorprese o altre rivoluzioni societarie tutto fa presagire che ci torneranno molto presto.
BUGIANI OUTSIDER PAZZA DEL GIRONE C
Il Girone C, fra i campionati più equilibrati dell’annata dove persino le squadre in zona playoff non sono state certe della salvezza fino a cinque turni dal termine, sarebbe stato un banco di prova severo per qualsiasi neopromossa. Il Bugiani tuttavia ha saputo ritagliarsi un suo spazio e più di una volta si è anche tolto delle soddisfazioni (chiedere al San Niccolò che anche per il crollo al Boario ha dovuto cedere il passo alla Pietà).
In attacco i biancorossi, trascinati da Ciuti, Nappini e soprattutto da Pieraccioni (arrivato ai piedi del podio della classifica cannonieri con dodici reti), sono stati fra le piacevoli sorprese del Girone C e la decima posizione nei gol fatti ne è una prova solida. Qualche fatica in più l’ha invece patita la difesa che, nonostante le prodezze di Maestripieri, è risultata la più battuta dopo quella del Vernio (che però dall’inverno in avanti ha lasciato spazio a parecchi giovani).
ANCHE SOLO UN PAREGGIO COL VERNIO SAREBBE STATO DECISIVO
Vero dunque che è forse il reparto arretrato quello in cui è mancato qualcosa, tuttavia va anche ricordato che tanti gol sono giunti in situazioni d’inferiorità numerica. Proprio la gestione dei cartellini e dei nervi, con le squalifiche annesse, è fra i motivi del terreno perso, visto che sovente il Bugiani ha dovuto far la conta degli arruolabili prima di ciascuna convocazione. Certo, sopportare decisioni avverse come quelle capitate contro San Niccolò e Montagna Pistoiese è difficile per chiunque. Tuttavia alla lunga il prezzo delle assenze (come ad esempio quella di Nappini stesso che ha saltato le ultime tre giornate e non avrebbe potuto giocare neppure per il playout eventuale) si è sentito e non poco.
Tutto sommato però i biancorossi avrebbero benissimo evitato il ritorno anzitempo in Terza con un solo pareggio contro il Vernio, carnefice indiscusso della retrocessione poiché ha raccolto più della metà dei suoi punti totali con Pieraccioni e soci. Come per il caso del Via Nova, con tanto poco si poteva fare ben di più ed il Bugiani dovrà farne tesoro per riprovarci nella prossima stagione, ripescaggio permettendo. La forbice, la cui esistenza è sacrosanta quando ci sono playoff o playout, non vede in faccia nessuno. Ciò non toglie che mai come quest’anno sarebbe stato giusto se fosse stata più benevolente (magari dodici invece di dieci punti) nelle sue soglie.

