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Basket / Serie A

Trapani Shark, la sfida alla Serie A è stata lanciata

Per la prima volta capolista, Trapani sembra non volersi più fermare. In Sicilia l’Estra dovrà cercare di rimanere in partita

Scampato il naufragio, adesso bisognerà difendersi dagli squali: per l’Estra Pistoia è il momento della trasferta di Trapani (palla a due sabato 25 alle ore 20:30). In questo capitolo siciliano di un campionato dalle molteplici difficoltà, i biancorossi avranno il compito di competere e rimanere in gara. Non tanto per portare a casa due punti, ma per acquisire ulteriore consapevolezza in vista della prossima diade casalinga con avversarie Treviso e Scafati. Questo perché sbancare il PalaShark, ad oggi, assume i contorni dell’utopia.

Non è certo passato molto dal match di andata (lo scorso 7 dicembre), dove comunque Della Rosa e compagni hanno dato gran battaglia agli uomini di coach Jasmin Repesa. Ma nel frattempo è successo qualcosa che può fare tutta la differenza del mondo: dopo l’ultimo turno, infatti, Trapani è capolista del campionato, pur in funzione della classifica avulsa che la vede appaiata a Brescia, Trento e Virtus Bologna. Le ambizioni del presidente Valerio Antonini stanno dunque continuando ad essere rispettate sul campo e, di fronte all’entusiasmo dell’ambiente, l’Estra si ritroverà in un palazzetto caldissimo e che non vuole essere svegliato dal bel sogno ad occhi aperti che sta vivendo.

TRAPANI, COSA MANCA?

Nel percorso per diventare una potenza del basket italiano, è difficile trovare una così rapida ascesa come quella di Trapani. Aver piantato la propria bandiera sulla cima del campionato rappresenta già un’inequivocabile dichiarazione d’intenti. In più le prossime Final Eight di Coppa Italia rappresenteranno un primo momento della verità. Col passare delle giornate, la società sicula ha voluto rafforzare ulteriormente l’organico aggiungendo Gabe Brown e Paul Eboua. In prima battuta, andrebbe aggiunto, visto che l’intento è quello di chiudere il mercato con un colpo da novanta in vista dell’ultima parte di stagione.

Tanti nomi sono stati fatti, alcuni addirittura trattati salvo poi incassarne il rifiuto. Intanto però la Shark, così com’è, ha intrapreso un percorso estremamente virtuoso. Tanto da chiedersi se non si sia già di fronte ad una autentica big o se ancora manchi qualcosa. In effetti, tra fine 2024 ed inizio 2025, le due sconfitte rimediate da Olimpia Milano e Reyer Venezia hanno riaperto il dibattito sulla maturità di questa squadra. Il sospetto è che Trapani in questo momento sia dotata di un ottimo meccanismo che però deve essere ancora perfezionato. Non tanto nell’organico, quanto nella capacità di affrontare le partite più prestigiose.

Intanto si può certamente parlare di “effetto PalaShark”, visto che Trapani è imbattuta in casa ormai dal 26 ottobre. Segno anche questo di come l’entusiasmo della piazza stia giocando un ruolo preminente in questa ambiziosa stagione, tanto da creare vere e proprie mobilitazioni anche nei palazzetti avversari (come visto anche al PalaCarrara lo scorso 7 dicembre). Questi sono i frutti degli investimenti del patron Antonini, personaggio che ha senza dubbio portato una ventata d’aria fresca, con la sua personalità debordante, nel massimo campionato italiano. Ad oggi, pensare ad una Serie A “non duopolista” rappresenta già una svolta importante.

UN ROSTER CON POCHI DIFETTI

I risultati esprimono da soli gran parte delle qualità della Trapani Shark. Andando però a guardare il roster si può notare come, al suo interno, ci siano elementi dal peso specifico enorme nelle sorti di questa prima parte di campionato. Sempre a livello di collettivo, stiamo parlando del miglior attacco del campionato: 92.7 punti a gara, tra l’altro ben distribuiti tra i vari giocatori, e 103.7 di valutazione (anche qui al primo posto). I siciliani sono poi la squadra che recupera più palloni (8.6), i secondi migliori per assist (20.3) e col primo plus-minus di lega (8.6).

Quest’ultima voce statistica è spiegata soprattutto dal fatto che ben tre dei migliori cinque giocatori del campionato vestono proprio la canotta di Trapani. Il primo assoluto è proprio John Petrucelli (9.4), mentre al quarto e al quinto posto ci sono Langston Galloway (8) e Justin Robinson (7.5). L’intero trio di esterni titolare è dunque formato dai giocatori più impattanti della Serie A. Non una sorpresa, visti i nomi, ma comunque un’ulteriore spiegazione della potenza di fuoco della Shark. Il sopracitato Robinson, oltre ad essere tra le principali bocche da fuoco del team, è anche il terzo miglior assistman del campionato (6.3 a gara) dietro a specialisti come Cinciarini e Pangos e poco sopra al pistoiese Semaj Christon (5.9).

In tutto questo potrebbe infine sfuggire l’importanza di un giocatore come Chris Horton. Il pivot della promozione ha confermato il suo valore anche nel massimo campionato. 8.5 punti a partita, 5.3 rimbalzi (secondo migliore dei suoi), 1.6 recuperi (secondo in tutta la lega) e col 64% di realizzazione nel pitturato (quarto assoluto). E in tutto questo non abbiamo citato il peso specifico di Amar Alibegovic (12.8 punti e 6 rimbalzi di media) e dell’altro straniero dall’A2 JD Notae (12.3 alla pari di Galloway). E proprio agganciandosi al nativo di Covington, una panchina profondissima su cui siede anche quello Stefano Gentile entrato recentemente nella lista dei desideri di Pistoia, salvo poi rimanere momentaneamente in Sicilia.

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