Basket / Serie A
Trieste, l’altra neopromossa che non sa di esserlo
Nell’ultimo turno di andata l’Estra Pistoia andrà nella tana di una Trieste ricca di talento e con le Final Eight già in tasca
Sarà a Trieste l’ultimo impegno prima del giro di boa dell’Estra Pistoia. I biancorossi andranno in Friuli cercando di tornare alla vittoria e soprattutto evitare la nona sconfitta consecutiva, che quindi eguaglierebbe il record negativo della stagione 2018/19. Una missione che però sarà messa a dura prova, nella sua riuscita, da un’avversaria di indubbio valore. Come detto per Trapani, anche la formazione giuliana appare tutto tranne che una neopromossa. Sia per il roster messo su in estate sia per i risultati conseguiti sin qui in campionato.
Trieste è infatti una delle sette squadre che fin qui hanno staccato il pass per le Final Eight di Coppa Italia: obiettivo raggiunto grazie al successo nella scorsa giornata sul parquet di Scafati, arrivato dopo ben due overtime. L’entusiasmo quindi rimane alle stelle in Friuli, dopo l’anno di purgatorio in A2 cui è seguita la pronta risalita nel massimo campionato. E il volto di questa nuova era è senza dubbio quello di coach Jamion Christian, confermatissimo sulla panchina e oggi condottiero di un roster davvero impressionante.
IL ROSTER DI TRIESTE
Già partendo dal pacchetto esterni titolare vengono i brividi. La cabina di regia è stata affidata alle sapienti mani di Colbey Ross, già MVP della regular season di Serie A nel 2022/23 quando vestiva la canotta di Varese. In quella stagione era suo compagno, come oggi a Trieste, Markel Brown, che oggi è il quarto miglior giocatore per valutazione del campionato (20.2) oltre che primo scorer della squadra. Dopo di lui c’è il terzo tenore, ossia l’ex Milano Denzel Valentine: per lui 16.3 punti a gara seppur detenga anche il meno positivo primato di giocatore che perde più palloni a gara (4.1).
A cotanto talento nei piccoli, è stato affiancata grande solidità nei lunghi. Innanzitutto con l’esperienza di Jeff Brooks, giocatore chiave in diverse gare vinte dai giuliani e con 9.5 punti e 6.5 rimbalzi in dote a gara. E poi con l’intelligenza cestistica di Jarrod Uthoff, lungo dalla mano educata e dalle grandi doti in difesa e a rimbalzo. 7.1 carombole catturate di media per il prodotto di Iowa, che è anche il miglior stoppatore del campionato (1.6 a gara). Importante dalla panchina anche il contributo del pivot puro Jayce Johnson.
Passando al gruppo italiano che di solito scende in campo a partita già avviata, uno dei leader indiscussi è senza dubbio il playmaker Michele Ruzzier. Utilizzatissimo anche il centro Francesco Candussi, che a Pistoia ricordano tutti per il suo essere stato tra i più rognosi avversari nella serie play-off che fece avanzare verso la promozione la sua squadra di allora, la Tezenis Verona. Meno utilizzati, ma comunque giocatori simbolo di Trieste, Stefano Bossi, Luca Campogrande e il capitano Lodovico Deangeli. Ultimo ma solo nell’ordine il portoricano eroe della promozione Justin Reyes: dopo tanti problemi fisici, il giocatore è tornato a referto nella trasferta di Scafati. Recuperarlo significherebbe poter avere un altro elemento di indubbio talento da schierare.
LA STAGIONE DEI GIULIANI
L’avvio di Trieste è stato senza dubbio importante: cinque vittorie nelle prime sei gare, con Deangeli e compagni che si sono subito stabilizzati nelle prime posizioni del tabellone. Gli infortuni hanno poi condizionato gran parte del girone d’andata, con i vari Ross, Brown e Valentine che si sono alternati in infermeria e hanno spesso costretto coach Christian a schierare una squadra non al completo. Quindi è venuta a mancare la continuità, pur con qualche exploit come la vittoria conseguita alla Segafredo Arena contro la Virtus Bologna dello scorso 15 dicembre.
Difficile pensare come sarebbe potuta andare con un roster sempre disponibile nella sua interezza, ma Trieste è stata comunque premiata dall’ottimo avvio e si è confermata come una delle sorprese (per quanto non del tutto inaspettata) di questa stagione. Come detto, la qualità abita decisamente nel team giuliano: testimone è anche il quinto posto per valutazione complessiva di media (99.3). Per la precisione dietro ad Olimpia, Virtus, Trapani e Brescia. E, oltre alla presenza di grandi attaccanti, la forza della squadra di coach Christian sta anche nel controllo dei rimbalzi.
L’elemento che dovrà preoccupare di più l’Estra, viste anche le risapute fragilità in quel fondamentale, è che Trieste è la prima squadra per rimbalzi offensivi di media a gara (13.4). Ci sono poi altri primati: le stoppate inflitte (4.1), quelle subite (1.7) e i falli commessi (18). Segno dunque di una squadra molto aggressiva e dotata di importante atletismo, che inoltre si affida molto ai propri esterni nell’uno contro uno, lasciando loro tanta libertà anche a costo di prendersi qualche rischio. In poche parole, l’unica cosa da fare è cercare di controllare il più possibile il ritmo e limitare l’esuberanza di Ross e soci: non è poco da chiedere, ma per Pistoia inizia ad essere una questione di sopravvivenza.