
Nella giornata negativa della squadra, lui è uno dei pochi a salvarsi. Incolpevole sulle due reti subite, para il rigore a Ragatzu che poteva chiudere di fatto la contesa. Peccato che i suoi compagni non sappiano approfittarne raggiungendo almeno il pareggio.

Un'altra negativa prestazione del capitano che si macchia della grave indecisione dalla quale scaturisce la rete vincente dei sardi. Da li in poi praticamente non ne azzecca più una. Dispiace affermarlo ma purtroppo ancora, dopo il positivo rientro dal lungo infortunio, è lontano da una forma appena accettabile.

Schierato a destra nell'inedita difesa a quattro di Indiani (almeno per quanto riguarda gli attori protagonisti), parte con il piglio giusto offrendo invitanti cross ai compagni, come per De Cenco dopo soli sette minuti. Poi però, gradatamente esce di scena, partecipando al caos generale della squadra.

Rientra dall'infortunio che lo aveva tenuto lontano dal rettangolo di gioco per due settimane e, visibilmente, non è ancora nelle condizioni per disputare una gara. Soffre maledettamente per i primi 45 minuti, poi viene sostituito nell'intervallo. (dal 46' Nossa 4,5) con lui in campo la difesa non migliora, anzi...

E' uno degli ultimi a mollare la presa, anche se non con l'incipit usuale. Risente anche lui della scarsa tranquillità dei compagni. E' suo l'unico (!) tiro in porta della ripresa. Aresti devia la sua conclusione.

Soverchiato in lungo ed in largo da Roberto Biancu (classe 2000), praticamente non entra mai in partita. Si ricorderà a lungo del numero 19 sardo, capace di giostrare a piacimento e vera anima della propria squadra. Forse tardiva la sua sostituzione. (dall'84' Cerretelli n.g.)

Forse il vice capitano arancione si sarebbe meritato mezzo voto in più per essersi dimostrato il più incisivo e lucido della squadra. Poi quella inutile spinta su Pennington dalla quale scaturisce il rigore (il terzo in due gare fischiato contro gli arancioni n.d.r.), non sfruttata da Ragatzu. Troppo plateale ed inutile il gesto del giocatore arancione.

Pasticcia all'inverosimile dopo poco più di quindici minuti del primo tempo, sciupando una ghiotta occasione da rete, facendosi anticipare dai difensori dell'Olbia. Nel proseguo del match la parola confusione è nel suo dna giornaliero. Opaco.

Schierato come trequartista alle spalle del duo Surraco, De Cenco, svolge il proprio compito assegnatogli con dedizione ma scarsa incisività. Ha dei piedi buoni, peccato che nel freddo pomeriggio del Melani, non li usi per illuminare il gioco dei compagni. (dal 73' Zappa 5); venti minuti in campo all'insegna di “Chi l'ha visto?”

Nel primo tempo è un motorino perpetuo giocando palloni invitanti per i compagni e mettendo spesso in difficoltà i diretti controllori. Splendida la verticalizzazione per De Cenco in occasione del vantaggio orange. Poi nella ripresa naufraga come tutta la squadra non riuscendo più ad essere incisivo .

Finalmente si sblocca realizzando la sua prima rete in maglia arancione. Rispetto alle apparizioni precedenti è più propositivo ancorchè carente in velocità. Esce dopo un'ora di gara sostituito da Vrioni perchè “aveva finito la benzina” (dal 60' Vrioni 5); debilitato dal classico colpo della strega entra per dare più profondità e pericolosità all'attacco, senza però riuscirci

No, questa volta l'allenatore arancione non ci ha convinto. Un azzardo schierare sin dall'inizio Quaranta ancora non al meglio in una posizione a lui poco congeniale, tenendo in panchina contemporaneamente tutti e tre i centrali difensivi a disposizione. Non ci convince neppure nella gestione dei cambi.
Il primo, classe 2000, è l'assoluto padrone del centrocampo con una personalità e padronanza che lo pongono all'attenzione generale. Il secondo, di due anni più “vecchio”, già spina nel fianco nella gara di andata, oltre a realizzare con un bel tocco al volo la rete del pareggio, si mette in luce per essere, nella ripresa, il vero guastatore nell'area arancione, guadagnandosi un rigore che Ragatzu fallisce.
Era il più atteso ma, come accade in questi casi, non si mette particolarmente in luce. Lo vedi in due occasioni; un bel tiro da fuori area al quale si oppone Zaccagno nel primo tempo, ed il lancio al bacio per Penninghton che da il pareggio ai suoi nella ripresa. Fallisce però il rigore che avrebbe chiuso anzitempo la gara.
Chapeau! Cos'altro aggiungere a favore dell'allenatore dell'Olbia presentatasi a Pistoia priva di ben quattro titolari al quale si è aggiunto Senesi out per infortunio dopo neppure mezz'ora?